L’unità nella diversità è sempre stato uno dei segreti della vitalità del Mediterraneo: tante culture, mai però autoreferenziali. Uno spazio di reciprocità e di interazione, che proprio per questo seppe produrre una straordinaria ricchezza di cultura. Anche alimentare, anche gastronomica.
Talvolta quel mare sembrò configurarsi come confine fra mondi rivali (accadde nel Medioevo, quando cristianesimo e islam si contrapposero dall’una all’altra sponda), ma gli scambi e il reciproco arricchimento non cessarono. Questo festival vuole celebrare questa unicità, augurandoci che il mare torni ad essere un passaggio di vita e non un abisso di morte.